Viaggio attraverso la meravigliosa natura dei Colli Euganei tra racconti e immagini
Colori d'autunno
“ Storie che vanno via veloci disperdendosi al vento come fili di fumo. Il fumo è testimone di un fuoco. La legna finisce, il fuoco si spegne. Rimane l’odore del fumo, che è ricordo. Del fuoco resta la cenere, che è memoria. Rovistando tra la cenere si pensa al fuoco che fu. Ricordare fa bene, è un buon allenamento per resistere e tirare avanti.” (Mauro Corona)
mercoledì 4 gennaio 2017
COLLI EUGANEI: La magia di un'alba
Vi sono momenti in cui non ci si vorrebbe mai staccare dalle incomparabili bellezze che Madre Natura regala al nostro sguardo. Momenti unici, irripetibili, che toccano le corde dell’animo e inebriano la mente di suggestione.
Aurora sul M.della Madonna (Teolo)
Prime ore del mattino. E’un freddo giorno d’inizio dicembre. Sono, con la mia inseparabile Nikon, sugli esposti costoni del Monte della Madonna per assistere a un’alba che si prospetta magica. E’ il periodo, infatti, delle “mitiche” inversioni termiche, fenomeno meteorologico che da novembre a gennaio, dona a noi fotografi e agli amanti del genere, l’occasione di catturare immagini da sogno. La luce è ancora quella scura e lontana della notte. C’è pace tutt’intorno, un’intima pace. Ascolto i suoni della natura. Li distinguo perfettamente nell’assordante silenzio che mi sovrasta. Un lieve fruscio di foglie, agitate dalla gelida brezza, accompagna il piacevole cinguettio di uccelli che, incuranti del freddo, vogliono benedire a tutti i costi, il nascere del nuovo giorno. Ho le dita infreddolite e insensibili al tatto, ma riesco ugualmente a sistemare la macchina fotografica e il cavalletto. Voglio che tutto sia in ordine per l’inizio dello spettacolo.
Come isole in mezzo al mare
Uno sguardo all’orizzonte che espone , a 180°gradi, una pianura ancora avvolta nella semioscurità. Il sole, nel frattempo, inizia a mostrare i primi bagliori, comparendo da dietro le cime dei Colli e riempiendo di tinte mozzafiato una splendida aurora. Percepisco appena, osservando la pianura sottostante, quello che succederà fra non molto. Una soffice coltre di bambagia, sommerge l’intera pianura scoprendo solo le cime più ardite degli Euganei. Affiorano come tante isole in un mare di nebbia, un immenso oceano che si perde a dismisura e sembra non avere mai fine. Eseguo alcuni scatti di prova, anche per muovermi un po’. Tremo, non solo per il freddo. Un fremito improvviso mi percorre la pelle “… Il brivido della creazione che il sole ci porta ogni mattina” (cit. Mario Rigoni Stern). Sono eccitato come un bambino davanti a un regalo. I colori del cielo si fanno via via più accesi, assumendo i toni purpurei dell’alba. Un’alba senza fine. Tutto è chiaro e delineato. Il mare di nebbia che prima intravedevo appena, muta le sue tinte in un rosa delicato che incipria il continuo movimento di eteree e vaporose onde che fluttuano, si accavallano, in balia delle correnti, fino a infrangersi sulle frastagliate rive dei Colli. Mi fa strano pensare che sotto quella coltre di bambagia vi sia una pianura ancora addormentata, avvolta dalla bruma, mentre io sono qui che fotografo l'evolversi di un’alba limpida e radiosa. Con le dita sempre più infreddolite, continuo a scattare immagini alternando vedute panoramiche a singoli particolari. Intanto la luce del giorno, sempre più audace, colora il cielo di azzurro intenso, rendendo flebile la presenza di luna e stelle che, a poco a poco, cedono il passo al chiarore del giorno. Anche la natura brilla di luce propria. Alberi, piante, fiori, mostrano tutta la loro pienezza baciati dalle sfumature che il sole appena sorto, stende su di loro in una sottile lamina dorata. I Colli e i morbidi pendii sottostanti sfiorati dagli obliqui raggi, allungano velate ombre sulle bianche onde di cotone in continuo movimento.
"... un immenso oceano che si perde a dismisura e sembra non avere mai fine."
Mi rendo conto di essere di fronte a un paesaggio lunare di rara bellezza. Interrompo la serie di scatti per osservare lo spettacolo, non più attraverso la fotocamera ma con lo stupore negli occhi. Seduto sul costone panoramico del monte mi godo gli ultimi istanti, continuando a guardare quel paesaggio che pare uscito da un libro di fiabe. Il sole, ormai, è alto nel cielo. Tutto si appiattisce e diventa indefinito. L’orizzonte perde lentamente i vividi colori dell’alba, ammorbidendosi alle tinte azzurrognole del mattino inoltrato. Prima di incamminarmi verso il ritorno e lasciare questo luogo incantato al proseguo del giorno, mi soffermo a pensare di quanto sia grande e meravigliosa la Natura nel donarci simili spettacoli: nessuna alchimia umana potrà mai sostituire quello che Madre Natura ci dona. Con calma rimetto a posto la mia attrezzatura, consapevole di aver catturato, attraverso l’obiettivo, immagini appaganti e sature d’emozioni: quelle che avrei sempre voluto fotografare.
Il mare di nebbia
Una poesia che ho composto, assistendo alla meravigliosa evoluzione di un'alba nebbiosa. Un inno alla natura e al suo continuo evolversi in mirabolanti colpi di scena.
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