Barconi a riposo lungo il canale Battaglia |
Una poesia suggeritami dalla voce del vento che riempiva di magia quei dolci attimi vissuti durante una passeggiata lungo l'argine del canale Battaglia (o “della Battaglia”, come riporta qualche testo). Una fertile meta in cui i momenti di solitudine, si trasformano in liberi pensieri, in autentiche emozioni; il luogo ideale dove poter meditare, circondato dalle benevole e rilassanti atmosfere del paesaggio. Stati d’animo per lo più originati da “flash visivi” che il mio sguardo catturava durante il costante e rettilineo cammino, osservando nelle sue peculiarità, tutto ciò che la natura mi metteva davanti agli occhi. Prontamente, le annotavo sulle pagine del mio inseparabile taccuino riempiendo di brevi frasi, descrizioni e annotazioni quei bianchi spazi che, in poco tempo, si riempivano di nero inchiostro. Alla fine, ricomponendo quanto scritto, avevo la sensazione di srotolare un rullino composto da tanti fotogrammi che attendeva soltanto di essere sviluppato e stampato su carta. Immagini in versi, che scivolano via libere nell’aria tra i ricordi di un tempo e le note soffuse della sera che avanza.
Villa Molin s'affaccia sul canale Battaglia |
CAMMINANDO SULL'ARGINE
Argine solitario,
grigia scia d'asfalto,
spirituale presenza
sui miei passi lenti e meditati;
scrigno di memorie per le amate sponde
dove l'acqua scorre
come lo scorrere del tempo.
Superba nel suo tacito candore
s'affaccia l'immortale Villa,
peccatrice di civettuola vanità
al cospetto di Narciso.
Sul verde terrapieno,
vetusti gradini scandiscono la storia
e le animate grida dei barcari
risuonano nell'aria
con la monotonia di un mantra.
Da una parte all'altra della riva,
un volo d'anitre
punteggia la medievale quiete del canale:
frequenza di cerchi
in una giocosa disputa d'amore.
Desolata terra
solcata da rivoli d'argento,
indugia nel respirare
il gelido soffio dell'inverno!
Immergi la tua fertile mano
nelle profondità dell'anima
sradicando nuova vita!
Una farfalla
posa il suo candore
tra i chiusi petali di un fiore,
prima di alzarsi in volo
per l'ultimo bacio
al giorno che muore.
Strisce d'ovatta
immerse nel rosa del tramonto,
galleggiano nel cielo;
l'opaco sole si eclissa dietro
la cartazucchero dei Colli.
Sale sovrano l'urlo della sera
che mi affida echi di paterna voce,
stella polare sul mio incerto esistere.
L'acqua s'addormenta
cullata dalla luna,
nell'indefinito riflesso
di un tremulo chiarore.
M.Guercini
Ed ora... Buon ascolto!
Molto bella.
RispondiEliminaGrazie di cuore.
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